venerdì 25 marzo 2011

Arcimboldo, una mostra per curiosi... come lui

Sovrabbondante come una wunderkammer, come un museo di oggettistica ma con qualcosa in più, la capacità di generare coinvolgimento, e qualcosa in meno, la noia.
Ma ne siamo sicuri? Non ci annoia la ripetitività di queste teste composite? Sorprendentemente NO!
Perché? Innanzitutto è diverso vedere le serie delle teste - Le stagioni, Gli elementi, Le teste ribaltabili - con anche un'accurata scomposizione e descrizione dei loro particolari (frutta, ortaggi, fiori, pesci, mammiferi, uccelli, oggetti inanimati simbolo del potere asburgico), piuttosto che vedere una o due opere di Giuseppe Arcimboldo (1526-1593) accanto ad una ritrattistica lombarda del '500 che sa per lo più di controriforma. Non voglio sentenziare, mi riallaccio solo a un ricordo lontano, la mostra sul Cinquecento Lombardo tenutasi sempre a Palazzo Reale nel 2001 (dieci anni fa!), dove l'accento era soprattutto sul realismo e sulla fisiognomica, d'altra parte era curata da Flavio Caroli!

giovedì 24 marzo 2011

Apertura musei civici 17 marzo 2011: un affondo nella Casa Museo Francesco Messina.

Localizziamolo innanzitutto. Si trova a Milano, nella chiesa di San Sisto, alla fine di via Torino, altezza Carrobbio in una viuzza sulla destra: giriamo l'angolo e già se ne vede l'abside.
Il museo ospita circa ottanta sculture e trenta opere grafiche. Un suggerimento: concentriamoci sulla scultura perché i disegni, in cui si perde l'attenzione per la resa della fisicità, sembrano prodotti da un'altra mano, molto meno esperta; degno di nota solamente l'utilizzo per alcune opere di fogli di sugero al posto della tela. Allora, veniamo alla scultura, che d'altra parte è quella che lo rese famoso: come Accademico di Brera e come autore del famoso cavallo della Rai, di quest'ultimo infatti troviamo qui alcuni bozzetti.

giovedì 17 marzo 2011

150 anni da festeggiare a regola d'Arte

Oggi, 17 marzo 2011, 150° anniversario dell'unità d'Italia, i musei civici ci invitano a riappropriarci della nostra storia e della nostra cultura.
In alcune città, come nella mia Milano, i musei civici sono aperti e gratutiti.
C'è da dire che alcuni di questi sono accessibili gratuitamente anche negli altri giorni (es. Casa Boschi-Di Stefano: da non perdere, anche per i concerti in collaborazione con il Conservatorio www.consmilano.it/index.php?id=616), ma questa festa, che ci accomuna tutti, è probabilmente uno stimolo in più a riunirci in questi luoghi. Una risposta intelligente alla chiusura delle scuole, non trovate?
Io vorrei visitare lo Studio Museo Francesco Messina nella chiesa sconsacrata di San Sisto, in via San Sisto 4/A, vicino a via Torino (Orari: dalle 14 alle 18; Mezzi pubblici: tram 2-3-14-20; per info: 02 88463797, 02-86453005).
E voi che musei visiterete?
E per tutti coloro che oggi gireranno per i musei italiani... un invito: RACCONTATE QUI la vostra festa tra Arte e Cultura!

sabato 26 febbraio 2011

L'Alieno di Battiato e Madonia... corrispondenza fra testo e situazione sul palco?


Odilon Redon, Primitive Man (Seated in Shadow)

Il testo della canzone che Battiato e Madonia hanno portato a Sanremo fa così: "io vivo nei panni di un alieno che non vola, che non mi assomiglia, ma io vivo ai margini di una vita vera e non mi riconosco...". Non vi sembra che descriva quello che avveniva lì sul palco? Come se Battiato avesse bisogno di una controfigura, di cui non è neanche convinto, ma a cui è obbligato da una specie di impotenza o paura.
Bellissima comunque la canzone: la voce di Battiato, anche perché arriva dopo, come da lontano, e per poco, sembra davvero un messaggio da un altro pianeta!

mercoledì 16 febbraio 2011

"Donne senza uomini" di Shirin Neshat diventa mostra per Milano

Donne ideali, personificazioni dei valori sui quali si regge l’identità femminile. A loro modo, Cariatidi. Una sorta di “dietro le quinte” di un film che ha fatto discutere...
 
La mostra giusta nel posto giusto. L’installazione dell’artista e regista persiana Shrin Neshat (Qazvin, 1957; vive a New York e in Iran) si basa sui germi del suo film Women without men, uscito nel 2009 e a sua volta tratto dal romanzo di Shahrnush Parsipur, vietato in patria dal 1989.
Viene allora da chiedersi dove stia il valore innovativo di questa operazione. Per scoprirlo bisogna sperimentare il rapporto con il contesto.
 

Panopticon

Airborne, nata dall’aria. Per interrogare la corporeità e la realtà materiale. Fra tele, installazioni, video e design: un richiamo non misticista alla spiritualità. Nella personale di una giovane artista...
 
"Panopticon, un occhio che tutto scruta” è lo pseudonimo ideale per Alice Olimpia Attanasio (Milano, 1985), con la sua prospettiva privilegiata, aerea. Strenuamente pura, non intaccabile, come quella dei bambini ritratti nelle sue tele e acquarelli: a metà fra lo stupore di chi non comprende la spinta materialistica in atto nella società e la denuncia di chi la subisce. L’antidoto? Con i mezzi dell’arte, dare visibilità alla fragilità e dare concretezza a un senso spirituale di cui forse non è la sola a sentire il bisogno.

mercoledì 9 febbraio 2011

AAF: l'interiorità si esibisce per attrarre, vendere e divertire

Un viaggio lungo corridoi d'arte, dove l'occhio raccoglie le opere in tanti flash per poi soffermarsi su alcune: tutte "in promozione", simili nel loro sentimento di unicità.L’artista si immagina solo e cerca nello spettatore un alleato affascinato e sensibile.

Nelle tele di Roberta Coni singoli personaggi dai volti lividi ricercano l'intesa con il visitatore, così come i bambini di Alice Attanasio. Visioni di città dall’alto come in vecchie cartoline (Vincenzo Todaro), cartine stradali che diventano abiti (Elisabeth Lecourt), mappe che con realismo topografico rappresentano l’incredibile geografia lunare fatta da luoghi come Camelot, Shakespeare,Tortilla Flat (Loraine Rutt) dicono di un bisogno comune di viaggio verso un altrove non chiaro. In questa fiera che non fa mistero degli obiettivi commerciali troviamo opere che rispecchiano la tendenza individualista della società attuale e che si fanno veicolo di un desiderio di incontro e di scambio. 

 

Rotella, Merini. Ultimo atto d'amore... per Milano

Marilyn, icona di bellezza mitica e storica. Nonché terreno di confronto e incontro per un pittore e una poetessa, Alda Merini e Mimmo Rotella. Ma perché? È da scoprire attraverso la loro umanità...
Si parte da un progetto curato insieme nel 2005 da Alda Merini (Milano, 1931-2009) e Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 - Milano, 2006), in cui la parola si libera dalla ristrettezza della didascalia e, facendosi poesia, affianca i décollage prodotti da lacerazioni simili a unghiate feline che esaltano la vitalità dell’immagine di Marilyn.
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