mercoledì 9 febbraio 2011

AAF: l'interiorità si esibisce per attrarre, vendere e divertire

Un viaggio lungo corridoi d'arte, dove l'occhio raccoglie le opere in tanti flash per poi soffermarsi su alcune: tutte "in promozione", simili nel loro sentimento di unicità.L’artista si immagina solo e cerca nello spettatore un alleato affascinato e sensibile.

Nelle tele di Roberta Coni singoli personaggi dai volti lividi ricercano l'intesa con il visitatore, così come i bambini di Alice Attanasio. Visioni di città dall’alto come in vecchie cartoline (Vincenzo Todaro), cartine stradali che diventano abiti (Elisabeth Lecourt), mappe che con realismo topografico rappresentano l’incredibile geografia lunare fatta da luoghi come Camelot, Shakespeare,Tortilla Flat (Loraine Rutt) dicono di un bisogno comune di viaggio verso un altrove non chiaro. In questa fiera che non fa mistero degli obiettivi commerciali troviamo opere che rispecchiano la tendenza individualista della società attuale e che si fanno veicolo di un desiderio di incontro e di scambio. 

 
Pronta la risposta dei galleristi che avviano partnership, come Ufofabrik di Moena (TN) + Art and Ars di Galatina (LE), che si spostano dai propri stand, che partono da un'idea associativa dell'arte, come CaseAperte di Bologna. Qui le opere, incolonnate per dare spazio a tutti, sono caratterizzate da un'idea giocosa e gustosa dell'arte: i quadri al cioccolato di Mauro Bendandi insieme alle opere di Gloria Vanni, sinestetiche e giornalisticamente componibili. Predominano le gallerie milanesi, con qualche apertura all’estero (Spagna, Uk, Vietnam) ed esiti originali da parte di altre regioni italiane. Castellano (TV) invita alla sosta con un derviscio rotante di Giovanni Casellato e attrae lo sguardo con i pannelli luminosi e sensualmente divertenti di Grazia Azzali; Yvonne (VI) propone i quadretti "cartoon" ispirati alla microbiologia di Arianna Piazza e le sculture zoomorfe ecocompatibili di Danilo Marchi. Nei confini sfumati di chi l'arte la fa, la vende, la critica resta in creazione un interrogativo: la funzione sociale dell'arte



Nessun commento:

Posta un commento