sabato 26 febbraio 2011

L'Alieno di Battiato e Madonia... corrispondenza fra testo e situazione sul palco?


Odilon Redon, Primitive Man (Seated in Shadow)

Il testo della canzone che Battiato e Madonia hanno portato a Sanremo fa così: "io vivo nei panni di un alieno che non vola, che non mi assomiglia, ma io vivo ai margini di una vita vera e non mi riconosco...". Non vi sembra che descriva quello che avveniva lì sul palco? Come se Battiato avesse bisogno di una controfigura, di cui non è neanche convinto, ma a cui è obbligato da una specie di impotenza o paura.
Bellissima comunque la canzone: la voce di Battiato, anche perché arriva dopo, come da lontano, e per poco, sembra davvero un messaggio da un altro pianeta!

mercoledì 16 febbraio 2011

"Donne senza uomini" di Shirin Neshat diventa mostra per Milano

Donne ideali, personificazioni dei valori sui quali si regge l’identità femminile. A loro modo, Cariatidi. Una sorta di “dietro le quinte” di un film che ha fatto discutere...
 
La mostra giusta nel posto giusto. L’installazione dell’artista e regista persiana Shrin Neshat (Qazvin, 1957; vive a New York e in Iran) si basa sui germi del suo film Women without men, uscito nel 2009 e a sua volta tratto dal romanzo di Shahrnush Parsipur, vietato in patria dal 1989.
Viene allora da chiedersi dove stia il valore innovativo di questa operazione. Per scoprirlo bisogna sperimentare il rapporto con il contesto.
 

Panopticon

Airborne, nata dall’aria. Per interrogare la corporeità e la realtà materiale. Fra tele, installazioni, video e design: un richiamo non misticista alla spiritualità. Nella personale di una giovane artista...
 
"Panopticon, un occhio che tutto scruta” è lo pseudonimo ideale per Alice Olimpia Attanasio (Milano, 1985), con la sua prospettiva privilegiata, aerea. Strenuamente pura, non intaccabile, come quella dei bambini ritratti nelle sue tele e acquarelli: a metà fra lo stupore di chi non comprende la spinta materialistica in atto nella società e la denuncia di chi la subisce. L’antidoto? Con i mezzi dell’arte, dare visibilità alla fragilità e dare concretezza a un senso spirituale di cui forse non è la sola a sentire il bisogno.

mercoledì 9 febbraio 2011

AAF: l'interiorità si esibisce per attrarre, vendere e divertire

Un viaggio lungo corridoi d'arte, dove l'occhio raccoglie le opere in tanti flash per poi soffermarsi su alcune: tutte "in promozione", simili nel loro sentimento di unicità.L’artista si immagina solo e cerca nello spettatore un alleato affascinato e sensibile.

Nelle tele di Roberta Coni singoli personaggi dai volti lividi ricercano l'intesa con il visitatore, così come i bambini di Alice Attanasio. Visioni di città dall’alto come in vecchie cartoline (Vincenzo Todaro), cartine stradali che diventano abiti (Elisabeth Lecourt), mappe che con realismo topografico rappresentano l’incredibile geografia lunare fatta da luoghi come Camelot, Shakespeare,Tortilla Flat (Loraine Rutt) dicono di un bisogno comune di viaggio verso un altrove non chiaro. In questa fiera che non fa mistero degli obiettivi commerciali troviamo opere che rispecchiano la tendenza individualista della società attuale e che si fanno veicolo di un desiderio di incontro e di scambio. 

 

Rotella, Merini. Ultimo atto d'amore... per Milano

Marilyn, icona di bellezza mitica e storica. Nonché terreno di confronto e incontro per un pittore e una poetessa, Alda Merini e Mimmo Rotella. Ma perché? È da scoprire attraverso la loro umanità...
Si parte da un progetto curato insieme nel 2005 da Alda Merini (Milano, 1931-2009) e Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 - Milano, 2006), in cui la parola si libera dalla ristrettezza della didascalia e, facendosi poesia, affianca i décollage prodotti da lacerazioni simili a unghiate feline che esaltano la vitalità dell’immagine di Marilyn.
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