venerdì 17 luglio 2015

Sigrid Herler a Milano con Mostrami dialoga con la terra e con il plexiglas

Si è inaugurata ieri, 16 luglio 2015, la mostra "Dialogo con la terra" organizzata da Mostrami presso lo spazio Folli 50.0 della Fondazione Bracco.

Nello spazioso e luminoso capannone industriale in zona Lambrate esporranno fino al 13 Settembre 2015 una ventina di giovani artisti, fra cui la nostra "Sigi" della mostra Street Style sotto le mura.


Oltre alle già note opere su PVC (dipinte dal retro) esposte in mostra, è stato possibile ammirare la pittrice alle prese con un live painting su plexiglas a più livelli.



Ogni gesto trova il suo posto: dalla sovrapposizione delle lastre di plexiglas, alle striature dense di colore gommoso, alla più piccola meticolosa pennellata.

L'artigianalità dell'esecuzione rende più intimo il contatto dell'artista con l'opera, e così l'astrazione, non sofferta e cerebrale, ma spontanea.

domenica 11 agosto 2013

Maledettamente affascinanti attorno a Modigliani

Ci voleva una vacanza obbligata di 10 giorni - uno stop fra un contratto e l'altro - per riaprirmi gli occhi annebbiati dal neon e riportarmi verso l'arte. A metà luglio non sono fuggita dalla città accaldata, ma ho provato a starci, a scoprire il mio nuovo quartiere, Affori, a ricordare qualcosa di me prima della donna aziendale. Provare a non aver nulla da fare nella mia Milano... qualcosa che è consentito solo ai pensionati. E allora ho scoperto le corse al parco; ho scoperto le gambe per farmi un giro al centro e, pensando di essere fra gli ultimi a non averla ancora vista, mi sono regalata la mostra di Modì.

sabato 30 marzo 2013

"Appassionata", vera, stupita. Lara Leonardi alla Lumera.

Questa volta sono arrivata quasi in tempo. Ero in mailing list e quando l'invito all'inaugurazione è arrivato, l'ho messa in agenda... uno dei pochi eventi che mi sono sforzata di ricordare perché non avevo dubbi che ne valesse la pena. Quindi Sabato 23 Marzo verso le 19 ero lì, all'inaugurazione di "Appassionata", seconda mostra di Lara Leonardi a Milano, alla galleria Lumera, zona Arco della Pace.
Arrivando, sempre con qualche minuto di ritardo rispetto alla tabella di marcia, le sorprese sono state due: la quantità di persone da non riuscire quasi ad aprire la porta e la presentazione, purtroppo già iniziata, di Beatrice Buscaroli.

sabato 9 febbraio 2013

Nella Roma antica con Philippe Daverio

Milano, Palazzo Reale - Martedì 29 Gennaio 2013
L'occasione era unica e allora sono schizzata fuori dal lavoro per incontrarlo dal vivo, per non tardare.
Parlo di Philippe Daverio. Non bisogna toccare gli idoli, è vero, o la doratura viene via, ma ascoltarli sì, soprattutto se ogni parola ha con sé la chiarezza essenziale e sorprendente dell'immagine. Un'occasione tra l'altro per una visione più allettante ed utile dell'antichità. Si trattava infatti della presentazione dell'Atlante di Roma Antica di Andrea Carandini.

Come un bel regalo: Angiolo D'Andrea e Finazzer Flory

Neve a Rauscedo
Era da Natale che volevo visitare la mostra di Angiolo D'Andrea a Palazzo Morando a Milano, ma per un motivo o per l'altro continuavo a rimandare. E chi è? penserete... e l'ho pensato anch'io, ma alle parole "simbolista", "divisionista" e... "friulano" il mio cuore è stato catturato e dovevo seguirlo. Un pomeriggio mia mamma mi chiama: "c'è Finazzer Flory che fa una lettura teatrale legata ad una mostra di un certo Agnolo o Angiolo D'Andrea...". "Quando?!". "Oggi alle 19". "Ok, vengo".

domenica 27 gennaio 2013

Lara Leonardi: peccato esserci arrivata tardi

Era oggi l'ultimo giorno della mostra di Lara Leonardi "Al buio" al Centro Culturale Rosetum di Milano. Decisamente in ritardo, ma le scoperte significative spesso sono fuori programma, e per questo ancora di più mi viene da condividerle.
Primi piani di proporzioni giganti. Colli e ovali alla Modigliani, lievemente piegati, di bidimensionale eleganza... Ma gli occhi ci sono, non come ritagliati dalla tela: sclere, iridi e pupille rivolgono agli spettatori sguardi aperti, sicuri e rassicuranti.
Di colori ci sono quelli acidi, verdi marziani o icarnati gialli intensi alla Nolde, alla Kirchner, e poi i rossi cupi come nella Pietà di Kokoshka. Ma siamo in un'epoca diversa e l'innaturalezza espressionistica non provoca più straniamento, disagio, accaponamento; nelle tele della Leonardi anzi il colore accende la vita e sembra porsi in pacata e serena discontinuità con cinici razionalismi di tanta arte contemporanea. Se volessimo trovare una casella per questa arte, potremmo metterla nella corrente dell'"espressionismo al positivo", ma l'esigenza di definizione è tutta mia e all'artista non ho chiesto l'opinione. Analogie, ipotesi, riflessioni, ma che cosa mi ha colpita? Come spesso accade la sconfitta del pregiudizio: quando lo stesso soggetto viene riproposto ripetutamente in fogge diverse, penso subito che si tratti di artigianato. Eppure quadro dopo quadro, volto dopo volto, espressione dopo espressione, qui questa convinzione si è andata spegnendo. Ogni sguardo sembra potere aprire a un rapporto e dice di un rapporto della pittrice col soggetto.
Ebbene, se vi ho incuriositi... Lara Leonardi ritornerà a Milano a Marzo.
www.laraleonardi.it

domenica 16 dicembre 2012

Sigrid Herler - Street style sotto le mura

Vernissage: Lunedì 17 Dicembre, ore 19 - Via di Porta Labicana 17, Roma

La vitalità del colore, l’equilibrio della composizione, la modernità del materiale, l’audace fantascienza dei concetti che non teme irrisione. Dinamici mondi stellari fanno da habitat familiari ad astrazioni impregnate di linfa vitale.
 
Per chi la conosce può essere scontato: Sigi=Arte; Sigi=Roma; Sigi=Street Style (abiti tecnici e colorati, movimenti hip hop, 2 biciclette per diverse occasioni). Con la mostra in via dei Rutoli, a San Lorenzo, all’incrocio con via di Porta Labicana, di fronte alle Mura Aureliane, tra pareti ed archi di mattoni, la sfida di chi ha conosciuto Sigrid Herler e la sua arte è proprio capire da dove proviene quella fascinazione che le opere trasmettono. E ancor più, quello che si sente aleggiare nell’ideazione dell’evento, è una domanda muta, un po’ incredula, che si stenta a pronunciare per timore di perdere qualcosa di importante, al quale non sappiamo dare un nome, ma che non dipende solo dall’affetto: “Che cosa ci fa Sigi ancora a Roma?”. Alla base c’è l’incredulità sul fatto che il nostro paese possa offrire qualcosa a chi non è autoctono, o comunque meno disperato di noi. Sigi, “l’artista austriaca (del sud)”, ci mette di fronte ad una prospettiva diversa: diversa anche dal mito del grand tour o dall’idea di chi viene dal nord a modernizzare.